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Il Giappone prevede di introdurre un sistema di autorizzazione elettronica per i viaggi chiamato JESTA (simile all’ESTA degli Stati Uniti) e sta valutando di applicare tariffe ai visitatori senza visto per soggiorni brevi a partire circa dal 2028. I viaggiatori dovranno inviare online dati personali e informazioni sul viaggio per un pre-controllo; in caso di problemi l’ingresso potrà essere negato e sarà richiesto un visto. I livelli delle tariffe faranno riferimento alla tassa di 40 dollari dell’ESTA statunitense. La mossa fa parte di sforzi più ampi per aumentare le entrate mentre il Giappone affronta una crescita della spesa pubblica; i funzionari stanno anche considerando aumenti della tassa di partenza (tassa sul turismo internazionale) e delle tariffe di rilascio dei visti, congelate da tempo. Il governo punta a raccogliere circa 300 miliardi di yen tramite maggiori oneri ai viaggiatori.